A Brunomattina si è parlato del ristorante padovano che ha concesso uno sconto per “bambini educati” a una comitiva di 10 persone: il gestore, abituato soprattutto la domenica a pranzo a fare lo slalom tra bambini che corrono nel locale, costretto a subire pianti e capricci e a vedere pane lanciato o coltelli utilizzati come bacchette di una batteria, ha deciso al momento del pagamento del conto di riconoscere uno sconto ai genitori capaci di gestire i propri figli in modo che non siano un disturbo. Un’idea che è piaciuta a molti ascoltatori, pronti di contro a prevedere maggiorazioni per maleducati, che siano adulti o bambini poco importa. La prima cosa da fare, suggeriscono tanti, sarebbe informarsi sul tipo di locale prima di recarvisi con bimbi piccoli: ci sono ristoranti e fast food pensati per le famiglie con menù dedicati ai più piccoli, ampi spazi e giochi. Nei ristoranti più intimi, con poco spazio per muoversi e senza alcuna attrattiva per i più piccoli, è piuttosto normale che un bimbo si senta costretto e non abbia alcuna intenzione di restare seduto per ore e di certo non è sua la responsabilità di essere finito in un luogo inadatto a lui. Cristina, mamma di tre figli, spiega poi di essere riuscita ad andare al ristorante con i primi due bimbi, calmi e tranquilli: da quando è nato il terzo detto “terremotino”, decisamente più agitato, si è resa conto di dover aspettare che cresca un po’ e fino ad allora rinuncia per evitare di rovinare la serata a tutti i presenti. “Occorre conoscere i propri figli – ha scritto – e da adulti bisogna anche essere pronti a rinunciare qualcosa per un po’ per il loro benessere, rispettando il loro carattere e senza forzarli”.
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